Rivista teologica di Lugano XXVI (3/2022) 629-632
Persona. Centralità e prospettive, Claudio Ciancio – Giuseppe Goisis – Vittorio Possenti – Francesco Totaro (a cura di) Mimesis, Milano-Udine 2022, 368 pp.
Recensione a cura di Simone Saccomani
Persona. Centralità e prospettive è la più recente pubblicazione promossa dell’Associazione “Persona al centro – Associazione per la filosofia della persona”, ente costituitosi nel 2020 grazie all’impulso di numerosi studiosi che convergono da prospettive plurali nell’idea della centralità della persona Il volume è curato da Claudio Ciancio, Giuseppe Goisis, Vittorio Possenti e Francesco Totaro, propone venti contributi di studiosi di indirizzo personalistico, è strutturato in quattro sezioni e affronta una pluralità di tematiche in cui la persona assume un ruolo centrale nella delicata controversia sull’humanum che caratterizza l’epoca contemporanea La prima parte offre una giustificazione speculativa del primato della persona richiamando le prospettive personalistiche a partire dalla tradizione antica sino a quelle più recenti, e si confronta anche con le più attuali tesi anti-personalistiche Nella seconda parte la riflessione prosegue con il confronto tra il personalismo e le emergenti problematiche della bioetica, dell’ecologia, dell’animalismo e dell’identità di genere La terza affronta la delicata relazione con le nuove tecnologie quali intelligenza artificiale, robotica, antropotecnica, biotecnologie, e informazione nell’universo digitale In questa sezione si analizzano i possibili rischi ma anche le opportunità connesse al primato della persona Infine, nella quarta e ultima parte, il ruolo della persona è declinato nel più ampio e articolato contesto degli assetti economico-politici, giuridici e del mondo del lavoro in costante e celere evoluzione Un lavoro declinato al plurale nel quale la molteplicità di prospettive da cui si osserva e analizza la portata decisiva della persona nel contesto culturale ed esistenziale dell’epoca contemporanea arricchisce invece che diminuire la sua centralità ermeneutica Una polifonia di contributi e diversi orientamenti di pensiero in grado di dialogare e riflettere sulla vocazione dell’essere umano quale momento irrinunciabile per illuminare il destino della persona in un contesto culturale contingente in cui si assiste a un uso a tratti equivoco e confuso dell’immagine dell’individuo Nell’attuale fase storica si osserva una variegata pluralità di interpretazioni che richiede un idoneo discernimento sul concetto stesso della persona e della sua dignità in modo da non cadere in uno svuotamento di significato e in un appiattimento verso un naturalismo riduttivo.
L’idea di persona può ispirare una visione del mondo integrale e positiva di cui si avverte un bisogno crescente Il volume presenta autorevoli riflessioni filosofiche aperte alla trans-disciplinarità e volte a ricomporre l’attuale frammentazione della conoscenza nell’ottica della proposizione di un rinnovato umanesimo di fronte alle sfide del post-umano e del trans-umano Ciò determina il superamento di possibili riduzionismi naturalistici o antropocentrici e l’apertura al nuovo paradigma dell’ecologia integrale e di una comprensione della persona, costituita in rapporto con una trascendenza in armonia con il valore delle realtà terrene A fronte della nozione di persona intesa quasi solo come una costruzione giuridica, o addirittura quale costrutto ideologico destinato a scivolare verso concetti insostenibili dell’impersonale e del neutro, si formula una risposta che appare soddisfacente alle questioni fondamentali che il presente solleva Punto di partenza è la feconda tradizione del personalismo, a partire da quello italiano, ma rivisto e ripensato anche alla luce delle mutate condizioni storiche, volgendo l’attenzione ai nodi cruciali della convivenza e misurandosi con l’apparato concettuale del passato per chiarificarlo e attualizzarlo.
La pubblicazione offre spazio alla trattazione delle posizioni, afferenti all’indirizzo bio-politico e ad alcune discipline delle neuroscienze, che riducono la complessità e il valore della persona, spingendosi sin quasi al suo annientamento Della rappresentazione di persona, osservata da diverse prospettive che convergono sulla sua centralità, si sottolinea la fecondità in ambito antropologico e bio-etico, nella declinazione della politica e nelle traiettorie dell’utopia, oltre che nella prospettiva ecologica, nelle questioni di genere nel riconoscimento e nella pratica della reciprocità e nel rapporto tra uomo e animale In un tempo esposto alla unilateralità della ragione calcolante a detrimento del pensiero globale, si analizza la connessione tra la volontà di potenza della tecnica e la invasività del paradigma oggettivante Prendendo come cardine la persona, si analizzano anche temi di grande attualità per la convivenza sociale quali la crisi della democrazia, le mutazioni del mercato del lavoro, il non facile bilanciamento tra diritti e doveri, il rapporto a volte conflittuale tra individuo e comunità.
Nel volume si rimarca l’importanza del pensiero utopico quale strumento per leggere e ridefinire le relazioni nel loro complesso; si ravvisa la necessità di pensare in maniera utopica, non in maniera astratta o fantasiosa, ma partendo dalle contraddizioni e rovesciandole, immaginando soluzioni alternative capaci di prefigurare un futuro nuovo sul piano politico.
L’ampiezza e l’articolazione del volume consentono al lettore una valutazione soggettiva e gli interrogativi che pervadono il libro sospingono a navigare attraverso la condizione umana che nell’attuale fase storica risulta non scevra da incertezze e inquietudini, e al tempo stesso desiderosa di stabilità e punti di riferimento Questa considerazione emerge con forza nella coniugazione tra la corporeità dell’essere umano con i più sofisticati ritrovati della tecnologia che sono in grado di conferire un potere di trasformazione che necessita di un’analisi approfondita e ponderata.
La nuova concezione dell’uomo in costante evoluzione e sempre in cammino è chiamata a scaturire dalla sinergia e dall’equilibrio tra dinamiche e forze che non debbono sfociare nella dispersione e nell’autodistruzione.
Le variegate voci degli autori dei contributi sollecitano l’approfondimento e la ricerca La persona viene generalmente considerata la “prospettiva delle prospettive” e i vari temi vengono declinati in maniera peculiare e con un taglio indipendente Da questa poliedrica articolazione emerge che la prospettiva della persona è chiamata ad assumere la dignità di luogo epistemico, a coltivare l’ambizione di rappresentare l’orizzonte di ricapitolazione delle sfere della conoscenza e dell’esperienza in ambito politico, sociale, economico, tecnico e comunicativo che si sono dipanate nel corso della modernità in forma autonoma e a tratti slegata Esse sono state direzionate verso una logica centrifuga o sono state incanalate verso una pericolosa deriva di significato e di senso L’economia e la politica prive di un solido ancoraggio al bene comune si condannano all’assunzione di decisioni inadeguate al contrasto delle ingiustizie e delle disuguaglianze che si ravvisano a livello planetario In questo contesto la comunicazione è chiamata a manifestare la relazione tra la persona e gli altri consociati e a non degenerare nella dinamica manipolativa al fine di attrarre audience o peggio ancora di subire la manipolazione dei messaggi che vengono veicolati attraverso la rete.
Il libro ha il pregio di non collocare la persona sopra un piedistallo quasi fosse un simulacro inerte, ma anzi la colloca in maniera dinamica nel contesto culturale del presente, interpretando l’esigenza di sottrarla a una dissipazione pericolosa e controproducente Si sottolinea con chiarezza la rilevanza epistemica della persona, inserendola nell’alveo delle più attuali acquisizioni della modernità, nell’ottica di un’ermeneutica chiamata a suscitare un orientamento di senso verso il bene comune.
In conclusione, la riproposizione di un nuovo umanesimo è chiamata a confrontarsi, mediante un discernimento equilibrato, con le istanze di potenziamento (enhancement) espresse dal post-umano e a superare il modello di sfruttamento delle risorse naturali a favore di una visione della casa comune secondo lo stile della “ecologia integrale” Secondo gli autori la persona può ambire a divenire il fulcro di un’autentica svolta antropologica in grado di emancipare l’uomo dalle condizioni negative del presente in favore di una trascendenza in gradi di valorizzare pienamente e autenticamente l’umano