SegnalazioniPubblicazioniPaul Ricoeur e la “filosofia della persona” nella Francia del Novecento

Paul Ricoeur e la “filosofia della persona” nella Francia del Novecento

Tommaso Valentini. Collana “Voci della Politica” – CSFI, Angelo Gambella Editore, Roma, 2020, p. 534

Il volume analizza sotto un profilo storiografico, teoretico ed etico-politico, gli sviluppi – e le contestazioni – che il concetto di persona ha avuto nella Francia del Novecento, con particolare attenzione alla figura di Paul Ricoeur (1913-2005) e alle fonti del suo pensiero. Ricoeur è stato uno degli ultimi “eredi innovatori” di quella tradizione filosofica tipicamente francese – la philosophie réflexive – che trova le sue radici nell’Ottocento, in autori come Maine de Biran e Jules Lequier. A partire da questo contesto storiografico vengono messe in luce quelle che, secondo lo stesso Ricoeur e i suoi maestri (Jean Nabert, Gabriel Marcel ed Emmanuel Mounier), sono le caratteristiche costitutive della persona umana: la libertà creativa, la fragilità etica e la dimensione relazionale. In Appendice al volume compare la prima traduzione italiana di un testo di Ricoeur sul concetto antropologico di homo capax, il fil rouge della sua vasta opera ermeneutica di confronto critico con la psicoanalisi, la linguistica, la semiotica e le scienze sociali. In questo scritto l’autore francese estende la sua teoria delle human capabilities (la parola, la narrazione, la promessa, l’imputazione morale e giuridica, ecc.) anche in ambito etico-politico, alle dimensioni del riconoscere e dell’essere riconosciuti: riconoscere l’altro nella sua dignità e nei suoi diritti fa parte, infatti, delle fondamentali capacità etiche dell’umano.

Ultime news