Manifesto

Persona al centro – Associazione per la filosofia della persona nasce con la finalità principale di mettere al centro la persona quale “prospettiva delle prospettive”, assumendola nell’insieme delle sue componenti spirituali, materiali, razionali, emozionali e nella capacità di generare legami comunitari. Occorre riprendere a “pensare la persona”, in una fase storica nella quale si riscontra una forte pluralità di interpretazioni che esige un adeguato discernimento del concetto stesso di persona e della sua dignità, così da non svuotarne il significato fino al suo appiattimento in un naturalismo riduttivo. Si tratta perciò di pensare e realizzare un rinnovato umanesimo di fronte alle sfide del post-umano e del trans-umano. Ciò comporta il superamento di ogni riduzionismo, sia esso naturalistico o antropocentrico, l’apertura al paradigma dell’ecologia integrale e ad una comprensione della persona costituita nella relazione con una trascendenza in armonia con il valore delle realtà finite. In questa cornice vanno valorizzate le differenze e le relazioni di genere nel riconoscimento e nella pratica della reciprocità.

Nell’attuale società globale, dominata dalla massimizzazione dell’agire strumentale-strategico e dall’autofinalizzazione dei media sistemici (tecnica, denaro, informazione, consenso, successo, potere), la risorsa sempre più scarsa è diventata il senso dell’essere in generale e il senso dell’essere personale in particolare, con la conseguente e inevitabile riduzione delle persone a funzioni-strumenti-oggetti di apparati al servizio dei potentati finanziari, tecno-industriali, mediatici,  militari, ecc .

Da molti anni, nella cultura italiana, europea e mondiale, si avverte l’esigenza di tornare a riflettere su uno dei concetti fondamentali della cultura filosofica e giuridica occidentale: quello di persona umana nella sua costitutiva dimensione sostanziale e relazionale. Come ha giustamente affermato Paul Ricoeur, a differenza delle “filosofie del neutro” e dell’impersonale oggi molto diffuse, e delle varie forme di nichilismo, «la persona resta, ancora oggi, il termine più adeguato per dare impulso a ricerche per le quali non sono adeguati […] né il termine di coscienza, né quello di soggetto, né quello di individuo».

Fine dell’associazione è mettere al centro la persona quale immaginario-guida e perciò  “utopia concreta” che si offra come performativa e plasmatrice di una nuova costruzione storica. L’associazione si propone come compito fondamentale quello di discutere e formulare idee e proposte per contribuire alla soluzione dei nodi storici più pressanti nello scenario globale. Il disfacimento dell’etica, la potenza illimitata della tecnica, il primato dell’homo oeconomicus, lo squilibrio eco-sistemico, la crisi della democrazia comportano infatti la dissoluzione della persona nella logica dell’impersonale e della prestazione funzionale. La nostra elaborazione culturale si rivolge anche a chi ha ruoli e responsabilità politiche, istituzionali ed educative, per fornire elementi utili alla fioritura della persona e della buona convivenza. Tale compito verrà perseguito attraverso lo svolgimento delle seguenti fasi:

  1. elaborare, con un metodo di ricerca transdisciplinare, un’analisi dei nodi storici capace di comprenderne la fenomenologia, la problematicità e l’insieme delle concause che li hanno determinati;
  2. formulare un giudizio storico, cioè una valutazione dei singoli problemi e della loro relazione, in una visione anticipatrice del compimento dell’umano;
  3. suggerire idee e proposte per la soluzione dei problemi esaminati, fornendo indicazioni progettuali e operative per i soggetti chiamati ad attuarle.

Nel quadro della suddetta finalità generale, indichiamo qui di seguito alcuni scopi-obiettivi specifici che l’associazione intende perseguire, promuovendo e coordinando ricerche italiane e internazionali sul tema della persona umana nelle sue molteplici dimensioni. Ciò tramite l’organizzazione di incontri ed eventi di carattere riflessivo-critico-dialogico (convegni annuali transdisciplinari aperti al pubblico, workshop, seminari tematici, scuole estive, laboratori residenziali di pratiche filosofiche, interviste pubbliche, presentazioni di volumi, ecc.) pensati per un pubblico non di soli accademici e specialisti e soprattutto innovativi nel metodo di comunicazione (aperto, circolare e ricorsivo) e di ricerca della verità nella molteplicità degli approcci e delle differenti formulazioni.

  1. La promozione di studi sulle differenti “filosofie della persona” che sono state sviluppate nella cultura italiana moderna e contemporanea e la valorizzazione di tutte quelle figure di filosofi, intellettuali, giuristi e pedagogisti che nella contemporaneità hanno offerto originali contributi a un pensiero incentrato sull’idea di persona (per esempio, in ambito cristiano Giuseppe Capograssi, Luigi Stefanini, Felice Balbo, Luigi Pareyson, Armando Rigobello, Virgilio Melchiorre, e in ambito laico Antonio Banfi, Norberto Bobbio, Uberto Scarpelli, Stefano Rodotà). L’associazione si propone di istituire rapporti di collaborazione anche con le Fondazioni e i Centri di ricerca scientifica che manifestano attenzione e interesse per la ricca tradizione personalista e di ricercare i valori impliciti nella nozione di persona che sono presenti nelle altre prospettive, anche in quelle apparentemente più lontane da essa.
  2. La recente rivoluzione tecno-scientifica, con al centro le neuroscienze, e gli scenari aperti dall’intelligenza artificiale e dai più recenti sviluppi delle nuove tecnologie in tutti i campi dell’agire umano (economico, giuridico, comunicativo, educativo, sanitario, politico, amministrativo, ecc.) offrono alla filosofia di ispirazione personalista questioni urgenti e fondamentali. Spesso a essere messa in discussione è la stessa identità della persona umana nei suoi tratti irriducibili di unicità, libertà e dignità. Un altro importante scopo è confrontarsi con le nuove frontiere delle scienze per offrire una comprensione “interale” della natura umana, con una “ermeneutica della persona” capace di integrare tutte le sue componenti indivisibili (coscienza, intelletto, corpo, volontà).
  3. La variegata stagione del postmoderno e le ultime tendenze del post-human debate hanno diffuso nella cultura un generale atteggiamento scettico di “addio alla verità” e di nichilismo che ha precise declinazioni anche in ambito etico-politico, giuridico ed educativo. L’associazione intende proporre un’etica costruttiva e generativa, che non rinunci pregiudizialmente a una visione veritativa dell’umano. La crisi dei valori che caratterizza tanta parte della cultura contemporanea può essere affrontata seriamente solo partendo da una corretta comprensione antropologica: risposte costruttive all’attuale emergenza educativa ed etico-politica si possono cercare indicando nella persona umana un valore centrale di riferimento.  
  4. L’associazione, facendo propri gli ideali di libertà personale e di giustizia sociale che hanno vivificato la Costituzione repubblicana, intende qualificarsi come organo di formazione sul piano etico-politico e valoriale, ma non vuole identificarsi in nessuna ideologia partitica. La vita democratica può considerare come relativi tutti i valori tranne uno: quello della dignitas personae, ovvero il rispetto della persona umana nei suoi diritti e doveri inalienabili. «La persona è l’essenza stessa del diritto, è il diritto sussistente»: questa celebre affermazione di Antonio Rosmini conserva ancora oggi una fondamentale attualità.
  5. Le democrazie occidentali mostrano oggi i segni di una profonda crisi. La ricerca ossessiva di un consenso immediato e fine a sé stesso impedisce un’intelligente progettazione di ampio respiro, la cui mancanza è alla base di molte delle espressioni patologiche dell’attuale situazione politica: la trasformazione della dialettica delle posizioni in spettacolo mediatico, il leaderismo narcisistico, l’apatia degli elettori, lo squilibrio tra diritti e doveri, le rivendicazioni nazionalistiche che si chiudono in  una reazione negativa alle tendenze dominanti del tecno-capitalismo globale. Di fronte allo sfaldamento delle identità tradizionali, e per la costruzione di modelli più avanzati di convivenza,  l’associazione intende mettere in luce i fondamenti filosofici ed etici di un’autentica prassi democratica e si prefigge di indicare alcuni possibili itinerari per ripensare in radice le ragioni della politica nella capacità di creare relazioni interpersonali e comunitarie. È necessaria allora una ridefinizione della democrazia, basata su una ripresa propulsiva delle diverse radici culturali e spirituali che l’hanno animata, a partire dalle origini nella classicità greca e nel diritto romano fino agli stimoli della matrice ebraico-cristiana e alle acquisizioni dell’illuminismo, arricchite dalle conquiste successive di maggiore eguaglianza sociale. Ci sembra questo l’orizzonte più comprensivo per rilanciare i valori essenziali della persona all’interno del più vasto contesto socio-culturale a livello mondiale, nel quale diventa fecondo l’intreccio delle civiltà nell’accoglienza reciproca delle forme di sapienza e di saggezza.

L’associazione non vuole essere l’espressione di un pensiero unico, ma intende avere un profilo culturale che si nutre della “convivialità delle differenze”: i membri dell’associazione provengono infatti da differenti formazioni culturali ed esprimono punti di vista plurali sulla stessa istanza di una “filosofia della persona”. Nella convinzione che “la verità sia sinfonica”, nella promozione e nella difesa dei valori più fecondi e costitutivi della relazione interpersonale l’associazione intende far sua l’affermazione di Alberto Magno: in dulcedine societatis quaerere veritatem.

Perciò, si propone di fare al contempo “comunità di ricerca” e “ricerca di comunità”, lavorando sui tre livelli della ricerca, dell’incontro e dell’azione:

  1. contenuto teoretico: elaborazione di visioni, idee e teorie che avanzano una pretesa fondativa o di validità condivisa;
  2. relazione interpersonale: gestione consapevole, con apertura dialogica illimitata, dei processi cooperativi e dei possibili conflitti;
  3. riferimento costante ai nodi storici: attenzione ai problemi delle persone maggiormente minacciate dalla cultura dell’emarginazione e dello scarto, al fine di avanzare idee e progetti ispirati dai valori della fraternità, della giustizia e della cura.

Ci sembrano queste le direttrici lungo le quali promuovere le condizioni di vita “felice” per gli individui e le comunità.

Le attività promosse dall’associazione intendono qualificarsi anche come valide occasioni di aggiornamento scientifico per i docenti delle Università e delle Scuole Secondarie Superiori; l’associazione vuole altresì promuovere specifici incontri di riflessione indirizzati agli studenti ed eventi pubblici in grado di suscitare il più ampio interesse e di coinvolgere la più larga partecipazione.

Comitato fondatore: Calogero Caltagirone, Claudio Ciancio, Gennaro Cicchese, Giuseppe Goisis, Michele Indellicato, Angela Michelis, Donatella Pagliacci, Anna Maria Pezzella, Vittorio Possenti, Giorgio Rivolta, Luca Robino, Flavia Silli, Lucia Stefanutti, Luigi Vero Tarca, Francesco Totaro, Gianni Vacchelli, Tommaso Valentini.

28 marzo 2020